Estati sempre più calde e prevenzione dei rischi per la salute dei lavoratori
25 luglio, 2024

Estati sempre più calde e prevenzione dei rischi per la salute dei lavoratori

Le nostre estati sono contraddistinte da crescenti picchi di caldo che provocano disagio fisico alla maggior parte delle persone sia in orario diurno che notturno, e tale disagio si accentua di molto nel corso dello svolgimento delle attività lavorative.

Da questo discende una crescente sensibilità per l'esigenza di proteggere i lavoratori da situazioni in cui all’ impegno fisico dovuto a determinate attività lavorative (lavoro nei campi, nei cantieri, ecc..) si aggiunge la temperatura elevata del periodo estivo.

Sul punto l’INAIL ha contribuito a stilare un decalogo (fonte: www.worklimate.it) di accorgimenti che il datore di lavoro può (e dovrebbe) adottare per preservare i propri dipendenti da rischi per la salute in situazioni di caldo estremo.

1) Individuare un responsabile, presente sul luogo di lavoro, per la sorveglianza delle condizioni meteoclimatiche, formatosi sull’uso degli indici di calore e degli indicatori di rischio di stress termico o da esposizione a radiazione solare, incaricato dell’attuazione delle misure di tutela predisposte nel documento di valutazione dei rischi e delle misure di prevenzione (artt.17 e 28 d.lgs. 81/2008).

2) Identificare i pericoli e valutare i rischi potenziali legati al caldo, dovuti agli effetti di alte temperature ed elevata umidità. Valutare anche i rischi legati all'esposizione al sole, tenendo conto degli indumenti di lavoro utilizzati e dei dispositivi di protezione individuale imposti dalla specifica attività.

3) Se il processo di valutazione del rischio evidenzia una esposizione dei lavoratori ad un possibile microclima caldo o l’esposizione solare abituale o prevedibile del lavoratore nell'ambito delle mansioni espletate, deve essere predisposta una sorveglianza sanitaria precauzionale. Tale sorveglianza deve prevedere una visita medica preventiva all’ingresso al lavoro per verificare eventuali fattori di rischio. Le successive visite e la loro frequenza dipenderanno dall’esito della prima visita e dalle peculiarità dell’attività lavorativa. 

4) Svolgere una attività di formazione in favore dei lavoratori per aumentare la loro consapevolezza sugli effetti nocivi dello stress da caldo e dell'esposizione alla radiazione solare, sulle misure di prevenzione da adottare (ad es. importanza di abbigliamento consono, dieta adeguata, idratazione sufficiente, consultare il medico curante circa la compatibilità dell'assunzione di farmaci con i picchi di caldo intenso).

5) Attrezzare il luogo di lavoro in modo tale che l'acqua per rinfrescarsi e idratarsi sia agevolmente utilizzabile, favorire l'utilizzo di indumenti consoni alle alte temperature ma dissuadere nel contempo lo svolgimento di attività lavorativa a torso nudo.

6) Organizzare per quanto possibile i turni di lavoro in modo da ridurre l'esposizione dei lavoratori al calore e alle radiazioni solari nelle ore di caldo più intenso.

7) Limitare le attività al sole o rinviarle a momenti in cui le temperature sono più miti. Predisporre spazi ombreggiati per la consumazione dei pasti o per lo svolgimento delle pause. Predisporre strumenti idonei a ricordare ai lavoratori, con segnali acustici o con messaggi registrati, l'opportunità di prestare attenzione alla continua idratazione corporea e al rischio da esposizione al calore.

 8) Programmare i turni e gli orari di lavoro in modo da tenere conto del necessario periodo di acclimatazione dei lavoratori (stimato dai 7 ai 14 giorni), esponendoli se possibile in modo graduale al forte calore o al sole intenso.

  9) Promuovere il reciproco controllo dei lavoratori:  ogni lavoratore deve essere istruito a riconoscere eventuali malesseri sofferti dai colleghi, al fine di poterli segnalare con la maggiore tempestività possibile o di inoltrare direttamente richieste di soccorso.

10) Predisporre un piano di risposta alle emergenze che consenta di monitorare i segni e i sintomi delle patologie da calore, di conoscere i numeri da contattare in emergenza e quali accorgimenti prendere in attesa dell'arrivo dei soccorsi.

A riprova dell'importanza di preservare i lavoratori dal caldo intenso alcune regioni hanno adottato delle ordinanze con validità limitata all'estate per imporre la sospensione dei lavori nelle ore centrali della giornata in luoghi esposti al sole (ad es. cantieri stradali), dove la c.d. “canicola” è particolarmente intensa e fonte di pericoli.

Si ricorda che ai sensi della norma generale di cui all'articolo 2087 codice civile l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.

Luglio 2024

Avv. Edoardo Piccione