Estati sempre più calde e prevenzione dei rischi per la salute dei lavoratori
Le nostre estati sono
contraddistinte da crescenti picchi di caldo che provocano disagio fisico alla
maggior parte delle persone sia in orario diurno che notturno, e tale disagio
si accentua di molto nel corso dello svolgimento delle attività lavorative.
Da questo discende una
crescente sensibilità per l'esigenza di proteggere i lavoratori da situazioni
in cui all’ impegno fisico dovuto a determinate attività lavorative (lavoro nei
campi, nei cantieri, ecc..) si aggiunge la temperatura elevata del periodo
estivo.
Sul punto l’INAIL ha
contribuito a stilare un decalogo (fonte: www.worklimate.it) di
accorgimenti che il datore di lavoro può (e dovrebbe) adottare per preservare i
propri dipendenti da rischi per la salute in situazioni di caldo estremo.
1) Individuare
un responsabile, presente sul luogo di lavoro, per la sorveglianza delle
condizioni meteoclimatiche, formatosi sull’uso degli indici di calore e degli
indicatori di rischio di stress termico o da esposizione a radiazione solare, incaricato
dell’attuazione delle misure di tutela predisposte nel documento di valutazione
dei rischi e delle misure di prevenzione (artt.17 e 28 d.lgs. 81/2008).
2) Identificare
i pericoli e valutare i rischi potenziali legati al caldo, dovuti agli effetti
di alte temperature ed elevata umidità. Valutare anche i rischi legati
all'esposizione al sole, tenendo conto degli indumenti di lavoro utilizzati e dei
dispositivi di protezione individuale imposti dalla specifica attività.
3) Se
il processo di valutazione del rischio evidenzia una esposizione dei lavoratori
ad un possibile microclima caldo o l’esposizione solare abituale o prevedibile
del lavoratore nell'ambito delle mansioni espletate, deve essere predisposta
una sorveglianza sanitaria precauzionale. Tale sorveglianza deve
prevedere una visita medica preventiva all’ingresso al lavoro per verificare eventuali
fattori di rischio. Le successive visite e la loro frequenza dipenderanno
dall’esito della prima visita e dalle peculiarità dell’attività
lavorativa.
4) Svolgere
una attività di formazione in favore dei lavoratori per aumentare la loro
consapevolezza sugli effetti nocivi dello stress da caldo e dell'esposizione
alla radiazione solare, sulle misure di prevenzione da adottare (ad es.
importanza di abbigliamento consono, dieta adeguata, idratazione sufficiente, consultare
il medico curante circa la compatibilità dell'assunzione di farmaci con i
picchi di caldo intenso).
5) Attrezzare
il luogo di lavoro in modo tale che l'acqua per rinfrescarsi e idratarsi sia
agevolmente utilizzabile, favorire l'utilizzo di indumenti consoni alle alte
temperature ma dissuadere nel contempo lo svolgimento di attività lavorativa a
torso nudo.
6) Organizzare
per quanto possibile i turni di lavoro in modo da ridurre l'esposizione dei
lavoratori al calore e alle radiazioni solari nelle ore di caldo più intenso.
7) Limitare
le attività al sole o rinviarle a momenti in cui le temperature sono più miti.
Predisporre spazi ombreggiati per la consumazione dei pasti o per lo
svolgimento delle pause. Predisporre strumenti idonei a ricordare ai
lavoratori, con segnali acustici o con messaggi registrati, l'opportunità di
prestare attenzione alla continua idratazione corporea e al rischio da
esposizione al calore.
8) Programmare i turni e gli orari di lavoro
in modo da tenere conto del necessario periodo di acclimatazione dei lavoratori
(stimato dai 7 ai 14 giorni), esponendoli se possibile in modo graduale al
forte calore o al sole intenso.
9) Promuovere il reciproco controllo dei
lavoratori: ogni lavoratore deve essere
istruito a riconoscere eventuali malesseri sofferti dai colleghi, al fine di
poterli segnalare con la maggiore tempestività possibile o di inoltrare
direttamente richieste di soccorso.
10) Predisporre
un piano di risposta alle emergenze che consenta di monitorare i segni e i
sintomi delle patologie da calore, di conoscere i numeri da contattare in
emergenza e quali accorgimenti prendere in attesa dell'arrivo dei soccorsi.
A riprova dell'importanza
di preservare i lavoratori dal caldo intenso alcune regioni hanno adottato
delle ordinanze con validità limitata all'estate per imporre la sospensione dei
lavori nelle ore centrali della giornata in luoghi esposti al sole (ad es.
cantieri stradali), dove la c.d. “canicola” è particolarmente intensa e fonte
di pericoli.
Si ricorda che ai sensi della norma generale di cui all'articolo 2087 codice civile l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.
Luglio 2024
Avv. Edoardo Piccione